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Biomasse e asini che volano

Mentre continua la lotta del comitato per scongiurare l’apertura della centrale a biomassa di Colonnella, è stato annunciato l’avvio delle centrali a olio di Controguerra.  Secondo il parere di importanti medici oncologi, impianti di questo tipo rappresentano un reale rischio per la qualità dell’aria e ciò non potrà che ripercuotersi negativamente sulla salute di noi tutti.

Che nessuno creda alla favoletta delle centrali a biomassa che non inquinano perché di ultima generazione.

Le centrali a biomassa – e, ancora di più e in generale, qualsiasi centrale a combustione –  non inquinano solo nel paese in cui gli asini volano. Chi crede alla favola delle emissioni di aria pulita, è sicuramente capace di credere anche a quella degli asini volanti.

Nello specifico, riguardo alle centrali di Controguerra occorre ringraziare l’ex Sindaco per aver detto una cosa e averne fatta subito un’altra. Nel 2012, trionfante, dichiarava a mezzo stampa: (…) Il nostro iter istruttorio delle richieste non può non tener conto di quello della centrale di Colonnella. Faccio mia tutta la preoccupazione delle famiglie.

In effetti, deve essersi preoccupato davvero se, dopo aver più volte rassicurato tutti, riguardo all’apertura di una sola  centrale da 990 Kilowatt “… non si poteva fare diversamente, anzi, con l’autorizzazione di una sola, impedisco che se ne aprano 4”, ha recentemente dichiarato a  mezzo stampa che le centrali sono pronte a funzionare e sono ben  tre impianti da 900 Kilowatt.

A conti fatti, pensiamo che l’ex  Sindaco ci abbia detto la verità solo per 33 %. E’ una pessima percentuale per una persona chiamata ad occuparsi di ambiente, in un territorio come quello di Controguerra, dove una volta si poteva anche  respirare aria buona. Magari fosse di aiuto l’altra favoletta del biofiltro miracoloso!

Ma non finisce qui. Il nostro ex Sindaco dice che “quanto ai dubbi sulla filiera corta, il requisito può dirsi rispettato in quanto la materia prima arriva da Fermo. Ed è nel fermano che la ditta si è convenzionata con alcuni agricoltori per la produzione di girasoli”.

Peccato che, per alimentare una centrale da 2700 kWh (3 motori da 900 ciascuno) con olio di girasole, occorrano circa 4000 ettari di terreno intensamente coltivato. Non è legittimo il dubbio che la centrale voglia bruciare altro?

Altro che asini, qui volano anche gli elefanti…

Centrali Biomasse: Firme e Proposte

Si avvia alla conclusione la raccolta firme promossa dal Comitato Aria Nostra per informare e permettere ai cittadini di esprimere nero su bianco il proprio dissenso  alla costruzione di quelle centrali a biomassa i cui progetti sono stati attentamente analizzati e considerati come non eco-sostenibili e di impatto negativo per la salute.

Sono state già certificate oltre duemila firme – corredate da valido documento di riconoscimento – e molte altre devono ancora essere vagliate.

Terminata la fase di contestazione, il Comitato passa ora alla fase costruttiva e di dialogo; il fine è quello di arrivare ad una revisione della normativa nazionale e regionale che ha favorito l’eccessivo e indiscriminato proliferare di questi impianti. Bisogna rivedere le norme in modo da inserire il concetto di sostenibilità anche nelle fonti rinnovabili per evitare, come accaduto in Val Tronto e Val Vibrata, che gli impianti di centrali elettriche da fonti rinnovabili nascondano dei progetti inquinanti e pericolosi per la salute dei cittadini.

Per raggiungere questo obiettivo, Aria Nostra ha deciso di tradurre l’esperienza maturata e le  conoscenze acquisite in un anno di studi, esperienze e confronti, in un dossier che potrà essere condiviso con tutti coloro (associazioni di categoria, gruppi politici di ogni colore, consiglieri regionali e parlamentari abruzzesi, amministratori di istituzioni varie, ecc) che vorranno considerare necessario il miglioramento dell’attuale normativa sulle fonti rinnovabili e, in particolare, sulle centrali a biomassa.

Rivolgiamo quindi a tutti i cittadini, rappresentanti istituzionali, politici ed amministratori, l’invito a contattarci per mettere a punto un tavolo di lavoro rivolto alla  tutela della salute e dell’ambiente.

L’Assessore del turismo, dell’ambiente… e delle Biomasse?

L’Assessore Regionale Mauro Di Dalmazio ignora la pericolosità della centrale a biomassa di Colonnella che, qualora dovesse entrare in funzione, immetterà nell’aria una sostanza cancerogena chiamata formaldeide con un quantitativo, specificato dai documenti di progetto, di quasi tre volte superiore al limite di legge. Evidentemente, ignora anche che l’ARTA di Teramo ha autorizzato un impianto che non rispetta i requisiti di legge.

Questo è quanto scaturito dal consiglio regionale tenutosi il 12 marzo 2013, (il cui resoconto integrale è disponibile qui), nel quale il Consigliere Walter Caporale ha presentato una interpellanza in merito alla questione delle centrali a biomassa previste per i territori di Colonnella e Controguerra.

Il Consigliere parla solo di due centrali e  chiede  se i 2 progetti non siano in contrasto con il piano di qualità dell’aria della Regione Abruzzo, in particolare, pone l’accento sulle ripercussioni negative che tali impianti possono determinare sulla salute dei cittadini, sul turismo e sull’importante  comparto vitivinicolo della zona e dei timori dei cittadini in merito alle possibili e future trasformazioni di questi impianti in inceneritori utili a bruciare rifiuti per avere combustibile in quantità tale da soddisfare le esigenze di potenza degli impianti.

Probabilmente, i presenti in aula avevano ben altro a cui pensare visto che il Vice Presidente De Matteis è dovuto intervenire con un “se non la smettete non faccio continuare il Consiglio. Scusate, se dovete parlare, uscite fuori dall’aula”.

Finita la ricreazione, dall’alto della sua competenza di letteratura classica e giuridica, l’Assessore di Dalmazio ha risposto all’interpellanza:

“… il progetto… asseconda tutte le prescrizioni al piano regionale per la tutela della qualità dell’aria… recupera tutto il calore necessario per il processo produttivo”

Se veramente così fosse, saremmo di fronte ad una scoperta sensazionale nel campo della termodinamica.

Assessore, hai mai sentito parlare di rendimento delle centrali termoelettriche? Può spiegare dove ha visto dei motori che recuperano tutto il calore del processo di combustione senza causare aumento della temperatura locale e dell’acqua di raffreddamento e, magari, senza emissioni e ceneri?

Inoltre non ha  minimamente citato il termine Formaldeide nonostante le denunce del comitato Aria Nostra.

E questo sarebbe la sua concezione di tutela della qualità dell’aria?

Certo che se, come il suo collega  Assessore all’ambiente della Provincia di Teramo, Francesco Marconi, azionista della società che realizzerà la centrale di Colonnella, si è basato sul rapporto dell’ARTA di Teramo, ha ragione di ignorarne la pericolosità.

Probabilmente, l’Assessore di Dalmazio ignora anche altre due questioni fondamentali:

  • Come ampiamente dimostrato in documenti ufficiali, la legna dei boschi degli interi territori provinciali di Teramo e di Ascoli Piceno, ammesso e per niente affatto concesso che sarebbe ad uso esclusivo della centrale di Colonnella, sarebbe a malapena sufficiente ad alimentare la metà dell’impianto;
  • La legge italiana definisce biomassa anche la parte organica dell’immondizia differenziata. Quindi il rischio che l’impianto possa essere in breve riconvertito ad inceneritore è più che concreto.

Ma soprattutto, temiamo che l’assessore abbia dimenticato di aver ricevuto un mandato dai cittadini abruzzesi, quegli stessi cittadini che oggi temono per la propria salute e che pretendono che venga fatta chiarezza sulle autorizzazioni facili riguardanti certe centrali a biomasse.

Se 10 centrali a Biomasse sembrano poche…

Si avviano ormai alla conclusione i lavori per l’autorizzazione della grande centrale a biomassa di Villa Rosa di Martinsicuro. La prossima conferenza dei servizi, prevista per il prossimo 7 febbraio potrebbe essere l’ultimo atto della procedura che trasformerebbe irrimediabilmente il volto della città turistica.
Si tratta del più grosso impianto della Provincia di Teramo e determinerà sicuramente un peggioramento dell’ambiente circostante e, in particolar modo, della qualità dell’aria.
Il progetto della Edima Energie Srl, presentato al Comune di Martinsicuro nel 2010, chiede la realizzazione di una centrale a biomasse in via delle Messi a Villa Rosa: un impianto di 10,53 megawatt alimentato a legna vergine e alcol etilico, nonché gas naturale come combustibile di supporto.
Lo stesso progetto che si era cercato di realizzare nel Comune di Cortino (TE).
Una vera e propria centrale termoelettrica che nulla a che vedere con la possibilità di riduzione delle emissioni di CO2 o altri inquinanti.
Se approvato, è ovvio che la presenza della centrale potrebbe scoraggiare gli investimenti turistici nella zona di Martinsicuro e danneggiare le attività esistenti con probabile perdita di posti di lavoro. E’ inoltre probabile una consistente svalutazione degli immobili nell’arco di qualche chilometro.
Il Comitato Aria Nostra ha già iniziato una imponente raccolta firme per dire NO alla eccessiva concentrazione (almeno 10 autorizzate e/o richieste di autorizzazione) di questo tipo di centrali tra i comuni di Martinsicuro, Colonnella e Controguerra. A pochi giorni dell’avvio dell’iniziativa, sono state raccolte già centinaia di firme, a dimostrazione che la popolazione locale non condivide il progetto.
Nonostante l’amministrazione comunale di Martinsicuro si sia espressa negativamente sulla centrale, esiste la possibilità che la Regione e la Provincia autorizzino ugualmente l’impianto.
In tal caso, i dirigenti e la classe politica responsabile di tale atto amministrativo, dovranno assumersi le loro responsabilità di fronte alla cittadinanza.

Centrale Biomasse Colonnella: l’Arta non convince

Qualche giorno fa, l’Arta ha trasmesso le risposte alle osservazioni presentate dal Comitato Aria Nostra per la centrale a Biomasse di Colonnella. Lo ha fatto con un parere tecnico a firma del Dirigente Dott.ssa Daniela Cicconetti accompagnato da una nota del dirigente in esonero Dott. Fabrizio Gentile, che si era occupato dell’impianto di Colonnella.
Con grande sorpresa è stata rilevata l’inattendibilità e la superficialità delle risposte fornite.
Mentre il Comitato aveva presentato le osservazioni suffragate da precisi dati tecnici e riferimenti normativi, la risposta dell’Arta non contiene nessun dato scientifico ma, anzi, dei puri e semplici pareri personali basati su una presunta esperienza di visita di svariati impianti rilevando irregolarità solo in alcuni casi.
Tra le opinioni personali espresse nel documento, spicca quella in risposta ai rilievi del Comitato in merito alla presenza della formaldeide, sostanza ad alto potere cancerogeno.
In fase di approvazione, l’Arta aveva rilevato l’anomalo valore della sostanza inquinante, ben 3 volte superiore al limite di legge, ma ha addirittura suggerito di eliminarlo dai documenti di progetto, considerandolo non rilevante.
Peccato, però, che i documenti ufficiali provino l’esatto contrario.
E’ probabile che il dirigente Fabrizio Gentile nel citare testualmente a pag. 5 “sbadati funzionari Arta e della Regione Abruzzo” si sia voluto togliere qualche soddisfazione.
E’ lecito che un dirigente pubblico, il cui compito dovrebbe essere quello di tutelare la qualità dell’aria, arrivi a suggerire ad una ditta privata di omettere il valore di una sostanza cancerogena che, per di più, è di gran lunga superiore al valore ammesso dalla legge?
Possono i cittadini di Colonnella e dintorni dormire sonni tranquilli sapendo che il controllore suggerisce al controllato il modo di operare?
Il comitato risponderà non con opinioni e sensazioni ma con precisi riferimenti scientifici e normativi.
E cosa dire dell’illustre Assessore all’Ambiente Francesco Marconi che proclama l’assenza di interessi personali non avendo partecipazione societaria nella Sagitta Immobiliare Srl? Ovvio, visto che le sue quote sono piuttosto nella società Sagitta Bio Srl, società costruttrice dell’impianto di Colonnella.
Rimandando ad una prossima puntata, si allegano visure camerali.

Visura Francesco Marconi

Visura Sagitta Bio Srl